Percorso della Grotta Grande

 
 
 
 
 
Il nome: Tra storia e leggenda
La storia trae origini da Arechi II il quale, avendo sposato Adelperga, figlia del re dei Longobardi Desiderio e sorella della più famosa Ermengarda andata in sposa a Carlo Magno, stabilì a Salerno la sua residenza principale, facendo erigere un palazzo per sè e la sua corte, rinnovando le vie d'accesso alla città e fortificandone le mura. Ad Arechi II successero i figli: Grimoaldo III, Sicone, Sicardo e Siconolfo, che dopo una lunga e cruenta serie di battaglie contro Radelchi, aspirante anch’esso a divenire Principe di Benevento, firmò con questi un trattato di pace e di spartizione del Regno dando vita al Principato autonomo di Salerno, comprendente la gran parte della Campania, i gastaldati di Acerenza (per la media parte), di Latiniano, di Laos, di Lucania e di Conza, mentre solo la restante parte del gastaldato di Acerenza, la regione del Vulture, rimaneva nel Principato di Benevento.  Ancora una volta divisa, nel corso del IX sec. la Lucania prestava il fianco agli assalti dei Saraceni, in un contesto di grande miseria. I nuovi principi Longobardi non erano in grado di fronteggiare l'avanzata musulmana, ancorchè dissidi interni ne limitavano ulteriormente la capacità offensiva. Le vicende storiche si incrociano a questo punto con la leggenda che narra come una truppa di Siconolfo che si recava in Lucania riuscisse a sfuggire ad un agguato teso dai Saraceni e li inseguissero lungo le colline di Atena. Lo sparuto gruppo di Saraceni rimasto in vita riuscì a nascondersi nelle grotte, lungo il vallone Arenaccio, facendo perdere le proprie tracce agli inseguitori. Da quell’evento i Saraceni usarono spesso quel percorso e anche se la leggenda non trova riscontri storici precisi, gli anziani del luogo narrano che, durante la seconda guerra mondiale, nell’esplorazione delle grotte usate come rifugio dai bombardamenti, avevano rinvenuto alcune testimonianze che portavano a credere che il passaggio dei Saraceni non fosse solo una leggenda. Gli stessi anziani raccontano come questi sentieri fossero molto usati per spostarsi da una contrada all’altra e, le grotte, luogo di riparo dalla pioggia e di appuntamento per innamorati. 
Caratteristiche
Trattasi di un percorso che presenta tratti in salita e discesa e, elemento importante è percorribile da persone di tutte le età in quanto presenta tre “porte di ingresso” – Atena Scalo (nelle immediate vicinanze dell’uscita autostradale “A2 del Mediterraneo”) – centro storico (nella piazza principale) –  C.da Colomba (nelle immediate vicinanze dell’uscita della superstrada Fondo Val d’Agri) e da tutti e tre i punti è possibile decidere se effettuare l’intero percorso o solo una parte.  Le grotte sono situate lungo il percorso e sono tutte visitabili. Lungo il sentiero sono dislocati punti di avvistamento (con un po’ di pazienza o fortuna è possibile ammirare il falco lanario in volo, specie protetta, il gheppio e la gazza) e belvedere dai quali ammirare uno spettacolo naturale mozzafiato, i “faraglioni” e alcuni speroni di roccia dalle forme particolari. Alla “porta d’ingresso” di Atena Scalo ampi spazi per il parcheggio, area attrezzata con giochi, tavoli per il picnic, barbecue, bagni, centro informazione e medicheria.  A metà strada, per gli appassionati, una parete attrezzata per le arrampicate sportive.
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